venerdì 27 novembre 2015

Il Comune di Cinisello Balsamo contro i padri.

Il comune di Cinisello Balsamo contro i padri. Esposto di ADIANTUM al Governo



Il 25 Novembre si avvicina, e la macchina della propaganda "donnista" scalda i motori. Nel sacco della disinformazione di genere, tesa da un paio di decenni dalle organizzazioni femminili attente esclusivamente ai finanziamenti di Stato, cadono in tanti: politici-ragazzini in vena di apparire, deputati e senatori a caccia di "convergenze parallele" con le colleghe donne, e amministratori di piccoli e grandi comuni dell'Hinterland di capoluogo.
Parola d'ordine: chi se la sente, esageri pure. Tanto, dopo la kermesse del 25 Novembre l'incarico è terminato e i sicari torneranno nell'oblio.
E così, ad immolarsi per la causa donnista è toccato, tra gli altri, a Siria Trezzi, sindaco di Cinisello Balsamo (comune di 72.000 abitanti alle porte di Milano), passata al PD nel 2014 dopo essere stata in SEL. La Trezzi ha promosso una campagna sub-culturale contro i padri che, per quanto banale (e un tantino volgare), merita la nostra attenzione.
Secondo Papà Separati Lombardia, associazione storica nella tutela dei figli nella separazione, "denunciamo la nostra più profonda indignazione per quanto è stato realizzato. La discriminazione strumentale di genere che traspare dalla campagna di comunicazione è palesemente sullo stesso piano di quelle che viceversa le pari opportunità dovrebbero combattere. Viene offeso il genere maschile con tutti i genitori maschi, come se tutti coloro che oltre ad essere cittadini Italiani maschi e genitori dovessero - in quanto tali - ritenersi responsabili per singoli individui violenti, ovvero giustificarsi per qualche colpa derivante dal genere o dalle scelte procreative, ma quel che è peggio, vengono utilizzate frasi attribuibili a figli in età minore e quindi la comunicazione si pone di fatto come alienazione strumentale e istituzionale sui minori. Chiediamo al Comune di Cinisello Balsamo di ritirare immediatamente tale campagna di comunicazione e di diffondere con lo stesso e con ogni altro mezzo una comunicazione correttiva, che contribuisca a ripristinare la dignità (e la parità) tra le persone e i sessi, nonché il valore costituzionalmente tutelato della famiglia, che la vostra campagna ha gravemente violato, coinvolgendo anche minori.
ADIANTUM rincara la dose, e annuncia un esposto che verrà inviato al Governo e al dicastero delle Politiche Sociali già da domani. 
Secondo Giacomo Rotoli, Presidente di ADIANTUM, "quello del comune di Cinesello Balsamo è solo l'ultimo di una lunga serie di letterali aggressioni verso la paternità, dovute ad analisi superficiali e sbagliate del fenomeno della violenza nella coppia. Bisogna ribadire per l'ennesima volta che l'essere violenti riguarda solo una minoranza di uomini e di donne, e che di questa minoranza una frazione ancora più piccola riguarda i padri. In quanto associazione per la tutela dei minori, deprechiamo ogni forma di violenza e di aggressione che incanalano i bambini in un pensiero pre-ordinato, che finisce per violare l'equilibrio tra i genitori presentandone uno come violento a priori. Grazie a contenuti così sub-culturali e strumentali, la nostra diventa sempre di più l'epoca della scomparsa del padre, ancora oggi additato fantasiosamente come protagonista di un inesistente patriarcato. La misura è colma, e di questa iniziative del comune di Cinisello Balsamo interesseremo, con un esposto, le massime cariche dello Stato".
"Il messaggio divulgato attraverso la vignetta è di cattivo gusto", afferma Francesco D'Auria, Segretario Nazionale di ADIANTUM, "ambiguo e per nulla educativo nei confronti dei bambini e della Società Civile in generale, e mette gratuitamente in cattiva luce la figura del padre, raffigurato come un genitore incoerente e violento nei confronti della madre. A mio avviso questi tipi di messaggio contribuiscono a creare nei bambini, anzichè un costrutto evolutivo, un pregiudizio generalizzato. Pertanto, chi ha ideato questa odiosa campagna lo ha fatto per altri scopi, che qui sfuggono ma che inviteremo a chiarire nelle sedi opportune".  

Fonte: ADIANTUM http://www.adiantum.it/public/3693-25-novembre,-il-comune-di-cinisello-balsamo-contro-i-padri.-esposto-di-adiantum--al-governo.asp

lunedì 9 novembre 2015

Cassazione: la donna va mantenuta anche se lavora

La magistratura prosegue la sua opera di ingegneria sociale femminista, espropriando gli uomini del frutto del loro lavoro, sentenziando in base ad una prassi che non corrisponde a nessuna legge democraticamente votata, tentando le donne avide a distruggere le famiglie, causando MariaAntonietticidi:
«Lei lavora ma con il suo reddito non può certo mantenersi l’alto “stile” di vita goduto durante il matrimonio, con tanto di shopping sfrenato, cene e viaggi di piacere. Per cui lui, è tenuto a versarle un assegno di divorzio di mille euro al mese. A stabilirlo è la Cassazione con l’ordinanza n. 21670/2015»
Fonte: http://it.avoiceformen.com/allnews/cassazione-la-donna-va-mantenuta-anche-se-lavora/

lunedì 2 novembre 2015

Bergoglio sulla donna: unti e bisunti

papa francesco bergoglio e le donne


 
Nella comunicazione di massa ormai è diventato quasi più soltanto un esercizio dialettico, tra chi della donna si erge più a difensore.

Con il suo ciclo sulla catechesi della famiglia, il Bergoglio si è adattato. In materia di donna, i titoli delle testate e dei blog sono alquanto espliciti nell'indicare quale sia la posizione del  politically correct, e tutti vanno nella stessa direzione: la tutela della donna, principio declinato da Bergoglio come tutela-della-donna-madre, e da un certo femminismo stantio come tutela-della-donna-vittima-di-violenza.
Allora Repubblica fa l'occhiolino a Bergoglio, con la sua catechesi sinodale, con "Papa Bergoglio: Donna tentatrice è luogo comune (link)" il Corriere della sera fa eco: "Troppe volte le donne licenziate perchè incinte" (link), e ancora il Giornale sfodera un esplicito riferimento al maschilismo biblico "La crociata di Bergolgio: Adamo? Un maschilista incolpò Eva per la mela"  (link). Si passa poi al capitolo retribuzioni mensili,  che "Bergoglio: Puro scandalo che le donne guadagnino meno che gli uomini" (link). Ma anche per il recente scaldalo della Chaouqui, che sarebbe stata accusata di fuga di notizie e  divulgazione di documenti riservati,  ritona la stessa solfa e su Libero si legge: "La papessa di origine marocchina che dava consigli a Renzi" (link) e Avvenire rincalza: la papessa è in realtà Francesca Immacolata, non è un corvo, non ha tradito (link).E il capolavoro dell'Espresso, che riporta nientepopodimenoche  "La versione dell'unica donna chiamata a riformare la finanza della Santa Sede" (link), unica donna che per  l'ANSA diventa una "giovane promessa" (link). In blocco, ritorna il mantra donna-vittima-eroismo-coraggio-santa-madre.


Sarà forse perchè l'organizzazione ecclesiastica (romana e non) deve farsi perdonare qualche trascorso non proprio decoroso,  il motivo per cui il Bergoglio si è deciso a seguire il mainstream delle dichiarazioni, unendosi al coro di chi recita il mantra delle donne-vittime-di-violenza, vera o presunta. Violenza di luoghi comuni, violenza economica, violenza maschilista, violenza domestica. Salvo poi scoprire che in tema di violenza i termini sono, nella realtà, invertiti (link), che sul femminicidio sono state dette numerose scempiaggini (link), che un recente rapporto Caritas indica i padri divorziati come nuovi poveri (link) (link) e che il divario salariale è una bufala (link).

Schierarsi dalla parte della donna è una garanzia di vincere facile, del guadagnarsi la simpatia delle masse, del sottrarre argomenti agli avversari. Ergendosi a paladino della donna e gettandosi nel mainstream, paradossalmente, il Vaticano ha potuto così riconfermare nel Sinodo la teoria della famiglia naturale (relazione finale link), suscitando qualche borbottio da parte di chi lo aveva prima incensato (link) (link) (Scalfari: Cari Cattolici, la vostra famiglia non c'è più link), ma senza poter essere tacciato di non essere al passo con i tempi. Il tema della difesa della donna è trendy, chi lo supporta non può essere criticato dai media.

Stessa minestra, trita e ritrita, unta e bisunta. E il pubblico se la trangugia, a sacre dosi.

E poi, dopo la chiusura del Sinodo,  l'ultimo atto: si dia inizio all'anno Giubilare della "misericordia" , che per i Cattolici è  frutto della carità (link).Un altro Papa, molto meno amato dal mainstream, aveva scritto (Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate) "Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. In questo modo non ci sarebbe più un vero e proprio posto per Dio nel mondo. Senza la verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. È esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività."

Per molti padri italiani, che dalla falsa applicazione italiana della legge sull'affido condiviso devono fare i conti con cristianissime-ex-mogli sempre indaffarate a ostacolare un naturale esercizio della paternità, l'anno giubilare misericordia suona  come un funereo  "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto". Scordiamoci il passato, siamo e siate misericordiosi. Ma non c'è pace senza giustizia.

Nel mondo moderno, la compassione scivola facilmente nel sentimentalismo e nella viltà morale. La maggiore viltà consiste nel tacere la verità per il solo gusto di non uscire dal mainstream e rischiare di perdere consensi.

Mi chiedo cosa pensi della misericordia  (link) il padre falsamente accusato di abusi, per 15 anni in galera e i cui figli hanno ritrattato rivelando che fosse la loro madre ad averli spinti a mentire.

Mi chiedo cosa pensino della misericordia (link) coloro che frequentano le case create ad hoc per i padri sfrattati dalle cattolicissime mogli-madri-vittime (presunte)-di-violenza, ove gli sfortunatissimi ex-mariti possono contare su un soggiorno "ad ore" in cui prendersi cura della prole. Semprechè la malavita, la cattiva gestione pubblica, il politico di turno  glielo consenta. In barba a tanti Sinodi, a tante catechesi, a tante relazioni generali e alla invocata misericodia.